VINCITORE CONTEST #TETTITALIANI BRIANZAPLASTICA 2014

Progetto: Etna Golf Hotel Resort dell’architetto Michele Sclafani, situato a sud ovest di Taormina e realizzato nel 2008 Motivazione ufficiale della giuria. “Con i suoi 3.450 mq di superficie” scrive la giuria “ questo intervento si è meritato il premio della categoria. Il progetto rappresenta una sintesi perfetta tra tradizione ed innovazione, contemporaneità e radici storiche, una struttura ricettiva immersa in un grande parco, studiata per garantire ogni comfort ai propri utenti. Particolare attenzione quindi è stata posta alla progettazione del pacchetto di copertura, grazie alla scelta di un sistema di isolamento altamente performante, attraverso cui ottenere comfort e risparmio energetico, con conseguente risparmio economico sui costi di riscaldamento e raffrescamento”.

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  • PIDA 2013

    Situato in una delle località turistiche più suggestive di tutto il mediterraneo, Taormina, un tempo il The Ashbee fu villa privata. La costruzione della villa denominata Domus Paci, ebbe inizio nel 1907 da un progetto che l’architetto inglese Charles R. Ashbee elaborò su commissione del colonnello Shaw-Hellier su di un terreno posto alle spalle della chiesa di S.Pancrazio, costruita sulle rovine di un tempo greco dedicato alla dea Iside. C. R. Ashbee fu uno dei rappresentanti più significativi del movimento Arts and Crafts fondato in Inghilterra da William Morris. La Domus Paci rappresentò un “unicum” nel lavoro di Ashbee per la commistione di due tradizioni differenti qui felicemente mescolate: l’architettura gotico-siciliana da una parte e quella inglese dell’Arts and Crafts dall’altra. Durante gli anni ’60 fu trasformata in una pensione e lo stato in cui verteva quando la committenza la acquistò era a dir poco pessimo. L’impresa di trasformarlo in un albergo alta gamma non era delle più semplici ne’ lo fu quella di fargli ritrovare l’anima che l’aveva abbandonata da lungo tempo. L’impianto si compone di tre corpi di fabbrica oltre il corpo principale della domus paci. L’intervento progettuale muove su due direzioni ben distinte: da un lato il restauro della villa, dall’altro una riqualificazione funzionale al fine di renderla una delle strutture ricettive di maggior pregio di Taormina. Se da un lato ha previsto di coniugare l’elegante architettura dell’edificio e le straordinarie caratteristiche originali degli ambienti: ovvero i grandi vani dalle elegante proporzioni e con gli alti soffitti; dall’altro ha inserito tutti quegli elementi che sono indispensabili per definire una nuova struttura alberghiera: i sofisticati impianti meccanici, l’ ascensore, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la sicurezza antincendio, il miglioramento sismico etc. Tutta la fase del restauro della villa è stata costantemente monitorata dalla sovrintendenza ai beni culturali di Messina, perché vi è in corso un atto di vincolo. Un importante intervento strutturale ha ricavato un intero piano interrato ove sono stati collocati tutti quei servizi che sono essenziali ad un albergo del nostro secolo: un’ area benessere, con piscina coperta, ed un’area per meeting con annesso american bar in diretto collegamento con il giardino esterno. La copertura piana non agibile è stata trasformata in terrazza panoramica e roof garden ed è raggiungibile anche tramite il nuovo ascensore che collega tutti e quattro i livelli della villa. L’albergo consta di venticinque lussuose camere di cui ben sei suites, distribuite al’interno dei quattro corpi di fabbrica. Anche l’esterno ha ricevuto accurate attenzioni. La sistemazione esterna ha mantenuto le specie arboree esistenti che caratterizzano il giardino e che ne sono diventate protagoniste insieme alla pietra a spacco dei muri ed alle curve della piscina a sfioro che si affaccia su un fantastico panorama, con Forza d’Agrò in primo piano per passare alle spiagge di Letojanni sino a Messina, per finire, poi, con la costa calabra all’orizzonte. Tutto l’albergo la sera si illumina discretamente attraverso un sapiente gioco di luci che ne marca le peculiarità esaltandole. Per quanto riguarda l’interior design tutti gli arredi sono stati realizzati su disegno, ad eccezione di alcuni pezzi di antiquariato siciliano, per garantire l’armonia ricercando il giusto equilibrio nell’accostare stili differenti: - il contemporaneo per l’illuminazione, i tessuti d’arredo, gli elementi tecnici. - l’antico per l’involucro generale, con pavimenti in marmo e legno, carte da parati e particolari in pietra bianca. Architettura importante, tecnologia all’avanguardia, eleganza, charme, posizione superba che domina lo Jonio e la Calabria.

    LAD Project

    Il concorso LAD PROJECT nasce come progetto mirato a modificare la struttura dell’ Unità Operativa di Oncologia Pediatrica, al fine di renderla più accogliente e favorire la espressione e la elaborazione degli stati emotivi dei piccoli pazienti; realizzare un ambiente affascinante attraverso la riconfigurazione stilistica e formale delle sale di attesa al terzo e quarto piano, scuola al terzo piano ? day hospital, atelier al quarto piano, pannello divisorio all’interno delle stanze di degenza e il corridoio. Il progetto si propone di incrementare le capacità senso-percettive dei pazienti favorendo lo sviluppo della creatività in un contesto sereno e stimolante, dove sia possibile mettere in atto le proprie abilità e rievocare esperienze quotidiane. Lo spazio è flessibile, in modo che possa adattarsi continuamente alle esigenze dei singoli o di un gruppo. Il design equilibrato e moderno, atto a definire spazi per molteplici attività, costituisce la base su cui i veri protagonisti, i ragazzi, attraverso il gioco, l’apprendimento e l’immaginazione, riusciranno ad estendere al massimo i confini del quotidiano. L’obiettivo è che l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica possa diventare un'esperienza stimolante in modo da allontanare la mente del bambino dalle cure ospedaliere. Sala d’attesa - hall, 3° e 4° piano L’idea compositiva della hall nasce dall’esigenza di creare forme lineari che, facilmente intuibili e allo stesso tempo dal forte carattere architettonico, riescano ad affascinare l’utenza. In linea con le esigenze della committenza, si è pensato di introdurre due “totem” da segnaletica in forex caratterizzati dalla grafica della linea di Osvaldo Cavandoli, in modo da semplificare l’individuazione dell’ingresso. La zona di sosta è distinta dall’introduzione di nastri in silicole e pouf modulabili multicolore che insieme alla reintrepretazione cromatica delle colonne, aiuta a creare un ambiente gioviale. Ludoteca - atelier, 4° piano La ludoteca è stata oggetto di modificazioni interne: è stata prevista, come da richiesta della committenza, la chiusura dell’accesso dalla hall, e di conseguenza creata un’apertura che permette l’ingresso direttemente dal reparto. Di fondamentale importanza risulta essere l’impianto a LED RGB: è grazie a questo che, fornendo l’ambiente di un controsoffitto a tensocielo e di tubi in plexiglass a parete, si riesce a fornire all’alula una qualità luminosa che si adatti amolteplici attività.L’ambiente è costituito da: una seduta a gradoni in listellato di faggio, che permette l’attività libera agli utenti; n°4 tavoli di tipo Ikea Expedit e N°10 sedie di tipo Ikea Jules sono altresì a supporto dell’attività più ordinate; n° 2 librerie Ikea Expedit 5x5 e n° 3 dimensione 2x2. Scuola - day hospital, 3° piano L’ambiente dedicato alla scuola è stato oggetto di modificazioni interne: è stata prevista la demolizione del tramezzo divisorio in modo da creare un’ambiente univoco, ed è inoltre stata occlusa una delle due porte riuscendo così ad ottimizzare lo spazio interno. L’ipotesi del nuovo assetto da la possibilità di trasformare l’aula secondo molteplici esigenze: di fatto è possibile contemporaneamente effettuare lezioni frontali a mezzo di un tavolo multifunzione in listellato di faggio dalle forme sinuose e n° 10 sedie Ikea di tipo Jules, e di effettuare proiezioni riunendo la classe su una seduta a gradoni in listellato di faggio. La fornitura di attrezzature a supporto dell’attività scolastica prevede anche n° 2 librerie Ikea Expedit 4x4 e n° 3 dimensione 2x2; n° 2 mobili archivio in mdf incassati a parete. Il controsoffitto è caratterizzato da tagli di luce a neon, che opportunamente distribuiti permettono l’illuinazione diffusa dell’interno ambiente. Corridoi - 3°, 4° piano Avvalendoci della collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti, si è ipotizzato di inserire opere pittoriche alle pareti dei corridoi interni al reparto: nello specifico si è pensato di realizzare le grafiche della linea di Osvaldo Cavandoli (accertata la disponibilità a concederci il copyright). Pannello divisore in vetroresina Il pannello in vetroresina costituisce l’elemento di separazione dei letti all’interno delle stanze di degenza. La proposta è stata pensata per soddisfare l’utilizzo di componenti informatiche come notebook e i-pad: essa è inoltre costituita da un tavolino per l’utilizzo dal letto, e da numerevoli alloggi portaoggetti con spazi dedicati alle dock station. Inoltre risulta flessibile in quanto dotato di maniglione e ruote pivottanti, ed è fruibile contemporaneamente da entrambi i pazienti, garantendo comunque la privacy grazie ad un altezza di 1,70m.

    Premio Ance 2009-Il Principe Hotel-Catania

    L’ospite è sempre più esigente e vuole identificarsi nell’hotel prescelto. Predilige ambienti suggestivi e dotati di forte carattere per lasciarsi presto alle spalle la grigia monotonia degli aeroporti, dei duty free e delle ore passate in aereo. Gli hotel di design rendono giustizia alla più bistrattata vittima del nostro secolo: l’immaginazione. E così viaggiare, anche per affari, può ancora rappresentare un’avventura, perché uno di questi hotel può trasformare un noioso soggiorno di lavoro in un’esperienza stimolante e di classe. Il progetto Situato in una posizione superba, via Alessi, dove la storica scalinata collega il barocco di via Etnea e di piazza Duomo con il barocco religioso di via Crociferi. L’impresa di trasformarlo in un albergo non era delle più semplici ne’ lo fu quella di fargli ritrovare l’anima che forse non aveva mai avuto. L’intervento progettuale, se da un lato ha previsto di coniugare l’elegante architettura dell’edificio e le straordinarie caratteristiche originali degli ambienti: ovvero i grandi vani dalle elegante proporzioni e con gli alti soffitti a volta decorati con stucchi; dall’altro ha inserito tutti quegli elementi che sono indispensabili per definire una nuova struttura alberghiera: i sofisticati impianti meccanici, gli ascensori, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la sicurezza antincendio, il miglioramento sismico etc. Piuttosto che avere una camera in più, angusta e poco luminosa, è stata ricavata una piccola ma preziosa area wellness che tanto soddisfa i clienti dopo una giornata intensa di turismo o di lavoro. Anche l’esterno ha ricevuto accurate attenzioni. E’ stata restaurata la pietra bianca degli stipiti e marcapiani. La facciata cieca ovest, verso la scalinata, è stata completamente trattata con un trompe l’oeil e tutto l’albergo la sera si illumina discretamente attraverso un sapiente gioco di luci. L’interior design Non si è giocata la carta “storica” per arredare l’hotel. Infatti non v’è traccia di copie di mobili antichi ne’ di tessuti arabescati. Piuttosto si è ricercato il giusto equilibrio nell’accostare tre stili differenti: - il contemporaneo per l’illuminazione, i tessuti d’arredo, gli elementi tecnici (tv lcd, filodiffusione etc.) - l’antico per l’involucro generale, con pavimenti in marmo, mosaico e legno, stucchi e pietra alle pareti, carte da parati e volte preziose con i loro fregi in gesso. - l’art dèco rivisto, alleggerito ed attualizzato, per i mobili tutti su disegno; Architettura importante, tecnologia all’avanguardia, eleganza discreta, servizio impeccabile, ottimo bar e musica, posizione superba. All’hotel “Il Principe” tutto richiama il famoso motto di Oscar Wilde: “Vivere bene è la migliore vendetta”. Nel 2007 l’albergo ha ottenuto il prestigioso premio “Ospitalità italiana”, istituito dall’ Isnart ( Istituto Nazionale di ricerche sul turismo) , tra quattromila strutture turistiche candidate.

    Premio Ance 2010-Stamperia Regionale Braille dell' Unione Italiana Ciechi

    L’edificio sorge su un lotto d’angolo tra la via Etnea e vicolo Giglio, a poche centinaia di metri dalla piazza Cavour; è costituito da un unico corpo di fabbrica a pianta irregolare avente due elevazioni fuori terra. Il piano terra, destinato prevalentemente a botteghe su via Etnea, ha due depositi su vicolo Giglio con copertura fatiscente. Al primo piano si trovano due appartamenti con ampi vani dalle volte affrescate L’edificio ha un ampio giardino interno. Gli imput dati dal committente sono stati molti e complessi, ma sicuramente stimolanti. Ed ecco che prende forma l’obiettivo di far diventare protagonisti i cinque sensi: innanzitutto la vista. La vista: se è vero che è il senso mancante ai non vedenti, è anche vero che loro danno particolare importanza alla possibilità di essere “visti” dai “vedenti”: ecco giustificata l’ubicazione dell’intervento, in pieno centro, con le vetrate del museo tattile e del pro shop sulla strada storica della città, via Etnea. Il pro shop, specializzato in articoli per ipo e non vedenti, è uno terzo negozio di questo tipo esistente in Europa dopo Londra e Parigi. Il Tatto: tramite il tatto i non vedenti leggono, studiano e cosa importantissima tramite i plastici, riescono a conoscere anche e non solo le opere più significative che ci circondano. Dal progetto del ponte sullo stretto, alla cappella Sistina ( rappresentata in bassorilievo), dal David di Donatello, al Colosseo. Il Gusto: una sfida, il bar al buio. Far entrare nel loro mondo i vedenti, muoversi, parlare, annusare, e assaporare cibi e bevande. In parole povere mettendo da parte la vista, moltiplicare per cento gli altri sensi, ed ecco che anche un caffè diventa protagonista. L’Olfatto: passeggiare in giardino e attraverso gli odori riconoscere le piante che ci circondano, riuscire a distinguere non solo le piante aromatiche, ma praticamente quasi tutte le essenze arboree. Nel giardino è presente anche l’acqua, la fontana realizzata ha una piccola cascata e per i visitatori del giardino è bellissimo passarvi “dentro” sentendone lo scroscio. L’Udito: è stata realizzata anche una sala conferenze: ascoltare, discutere, confrontarsi e spesso, ascoltare musica, ed il pianoforte è lì a confermarlo. Il progetto ha previsto il restauro della facciata prospiciente la via Etnea dando particolare rilievo all’illuminazione della stessa. Anche gli affreschi del primo piano sono stati oggetto di un attento intervento di restauro volto a valorizzare destinati agli uffici e alla sala riunioni. La ristrutturazione di tutto l’edificio ha previsto interventi di consolidamento strutturali, la ricostruzione dei depositi crollati e l’abbattimento delle barriere architettoniche, anche con l’inserimento di un ascensore che collega tutti i livelli.

    WORKSHOP SIMETO LANDSCAPE

    "Simeto Landscape" is an international design workshop dealing with the landscape, urban and architectural renewal of some characteristic contexts in the contemporary city and territory. The event is included in the cultural festival AETNA LANDSCAPES, organized by the Foundation of the Order of Designer, Landscape and Conservation Architects from the Province of Catania and by the cultural association " Workshop 21". The general theme is the riverfront landscape, that is to say, the towns whose urban areas overlook the Simeto river, which links them to one another Each identified area highlights a common question: the connections between the river and the crossing networks through the city. As a result of this the workshop focuses on two main project themes: Architecture, Parks. The workshop aims to encourage the debate among participants as an essential moment of growth, by increasing the ability to design in international working groups

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  • LABDESIGN-TERZO CICLO

    UNO Spazio di studio nel mondo "design" QUATTRO Progetti per molteplici proposte TRENTA Architetti capaci di autoprodursi. BELLA, BUONA & BRAVA intesi come sintesi del prodotto artigianale italiano lontano dalle compromissioni esterofile. L’idea di cucina contenuta nel “manifesto” elaborato dai SEI architetti e dal direttore di laboratorio nasce da un’unica analisi critica con l’intento di non fermarsi all’immagine o alla funzione di ciò che si progetta per necessità di mercato, ma considerandola come luogo vivo e complesso dell’abitare. Una visione di cucina “brava” che comunica il ciclo della vita dei materiali coi quali è composta, i limiti della propria eco-compatibilità invitando l’uomo a procedure educative di natura etica, da esportare.

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  • SIMETO LANDSCAPE

    LABDESIGN MAKING OFF

    LABDESIGN L'EVENTO